I prestiti migliori per chi non ha un lavoro
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Con la crisi economica che ha colpito le economie occidentali dal 2008 ottenere un prestito è sempre più difficile. Il ”credit crunch”, ovvero la stretta creditizia, stenta ad allentarsi in Italia, paese in cui il settore bancario non attraversa un buono stato di salute. E a pagare le spese di una condizione di evidente difficoltà sono innanzitutto le categorie impossibilitate a fornire sufficienti garanzie come i disoccupati, gli studenti, i lavoratori con contratto a termine o irregolare, gli autonomi e i dipendenti con busta paga già impegnata. Ma ottenere un prestito per disoccupati è ancora possibile, vediamo come.
Prestiti per disoccupati: come ottenerlo
Una particolare categoria di finanziamenti si è fatta largo, negli ultimi anni: il prestito senza busta paga. Si tratta di una particolare tipologia di finanziamento per i quali gli istituti di credito richiedono delle garanzie alternative al classico stipendio.
Per ottenere un finanziamento è, dunque, necessario dimostrare di essere in grado di assicurare l’istituto si credito sulla propria capacità di restituire quanto ricevuto. Le soluzioni sono diverse ed in grado di venire incontro a tutte le esigenze del cliente.
Prestiti per disoccupati: il finanziamento con un garante
E’ una delle soluzioni maggiormente adottate dai disoccupati. In questo caso alle due figure ”classiche” coinvolte nella sottoscrizione di un prestito si aggiunge una terza: il fideiussore o garante (leggi anche la guida sulla garanzia personale). Si tratta di una persona che si impegna, in via ufficiale, nel pagamento delle rate, nel caso in cui il firmatario del contratto non sia in grado.
Naturalmente anche al fideiussore sono richieste specifiche garanzie ed una significativa affidabilità creditizia. Saranno tanti i fattori oggetto dei controlli dalla banca riguardo il garante, tra cui l’eventuale segnalazione nella banca dati del Crif come cattivo pagatore ed il possesso di un immobile o di beni che possano rappresentare una garanzia sufficiente.
Prestiti con ipoteca sulla casa
Ed è proprio l’immobile a poter rappresentare, in alcuni casi, una garanzia sufficiente, anche per i prestiti per disoccupati. Attraverso l’ipoteca sulla casa di proprietà anche una persona sprovvista di busta paga può accedere ad un prestito. Ma quella dei prestiti con ipoteca può essere una soluzione adatta solo in determinate condizioni.
E’ davvero difficile che un istituto di credito sia disposto ad accettare un immobile come garanzia per prestiti di piccola entità. Essendo il valore della casa largamente superiore alla somma, l’ipoteca sarebbe parziale e la procedura per il recupero del debito risulterebbe eccessivamente difficoltosa.
Altre alternative
Chi ha un’età superiore ai sessantacinque anni, invece, può optare per la formula del prestito ipotecario vitalizio. In questo caso l’immobile si trasformerà in liquidità immediatamente disponibile. Al decesso del cliente saranno gli eredi a dover restituire la somma.
Un altro strumento da prendere in considerazione è il prestito cambializzato. In questo caso il pagamento delle rate avviene in cambiali, un titolo considerato ”esecutivo” e che consente all’istituto di credito di pignorare i beni del cliente per un ammontare pari alla somma non versata. Il tutto avviene senza un decreto ingiuntivo o un’apposita sentenza.
In altri casi è possibile accedere ad un finanziamento offrendo in garanzia degli oggetti di notevole valore come i gioielli, pietre preziose o qualsiasi altro bene che possa essere messo in pegno. Lo stesso vale per le rendite.
Prestiti per disoccupati: pro e contro
Come abbiamo visto le soluzioni tra cui è possibile scegliere sono davvero tante. C’è da tenere presente, però, che i costi di questi finanziamenti sono, in media, notevolmente superiori alla media. L’istituto di credito che concede un prestito per disoccupati va incontro ad un rischio di insolvenza maggiore e pertanto, per tutelarsi, applica tassi superiori.
Il Taeg (leggi di cosa si tratta in questa guida), in questa particolare condizione caso, raggiunge spesso anche i dodici punti percentuali. Insomma una scelta da valutare con attenzione.