Offrire forme di credito anche a chi non ha le possibilità economiche e reddituali per dimostrare garanzie sufficienti. È l’obbiettivo del Prestito della Speranza della Caritas. Si tratta di uno strumento di credito destinato a chi si trova in particolari condizioni di difficoltà economica e che ha bisogno di liquidità per progetti legati al lavoro.
Inclusione sociale, favorire lo sviluppo della microimpresa e creazione di nuovi posti di lavoro sono i punti cardini del prestito Caritas nell’ambito del progetto della Colletta Nazionale per il Prestito della Speranza. Particolari condizioni di favore sono previste per gli utenti che riescono ad accedere a questa particolare forma di finanziamento messa a disposizione dalla CEI.
A chi è rivolto il prestito Caritas?
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Sia le microimprese che i privati possono usufruire delle speciali condizioni del prestito Caritas, senza alcuna distinzione. In generale si tratta, però, di una formula riservata a chi si trova in particolari condizioni di difficoltà e vulnerabilità sociale. Lavoratori con contratti precari e i giovani senza un lavoro, sono le categorie a cui si rivolgono le offerte di finanziamento della Caritas.
Lo strumento dei prestiti si aggiunge ad altre formule che tradizionalmente l’organizzazione mette in campo per contrastare il disagio e le sacche di povertà. Si tratta delle attività di supporto già messe in campo dalle varie comunità diocesane per i cassaintegrati, i disoccupati, i lavoratori con contratto precario, i giovani che cercano un lavoro e i nuclei familiari che si trovano ad affrontare particolari condizioni di disagio economico.
A queste categorie si aggiungono le giovani coppie che si trovano ad affrontare i primi passi per la costituzione di un nuovo nucleo familiare. Si tratta di una categoria a cui il prestito può essere rivolto esclusivamente per l’acquisto di beni durevoli essenziali per la propria casa mentre vengono rifiutati le forme di finanziamento destinate a spese non indispensabili come i viaggi o altri esborsi considerati superflui.
Altre forme di finanziamento della Caritas possono essere destinate, inoltre, alle persone che si trovano in particolari condizioni di disagio economico e che hanno l’intenzione di iniziare un nuovo progetto di lavoro.
Anche la categoria delle microimprese che altrimenti non avrebbero alcuna possibilità di accedere alle normali formule di finanziamento, possono accedere ai prestiti della Caritas come le imprese individuali o le società cooperative.
Prestito della Caritas: le condizioni per il reinserimento lavorativo
Combattere la piaga della disoccupazione è uno dei principali obbiettivi dei prestiti della Caritas. I finanziamenti vengono concessi, infatti, soprattutto per l’avvio di una nuova attività di tipo autonomo oppure per la formazione. Corsi per la riqualificazione e realizzati con il preciso obbiettivo di formare negli individui le competenze necessarie per nuove attività lavorative.
La Caritas, oltre al finanziamento, può assistere il richiedente in un percorso di formazione delle competenze necessarie ad inserirsi nel circuito lavorativo. Ma come si accede ai prestiti della Caritas?
Prestiti della Caritas: come effettuare la richiesta
A forme di finanziamento di favore, corrisponde spesso anche una maggiore quantità di documenti da presentare. Nel caso dei prestiti della Caritas, invece, basta portare solo una tra le seguenti certificazioni: ISEE nel quale siano descritte le reali condizioni economiche di difficoltà dell’individuo, la lettera di licenziamento nel caso in cui il richiedente dichiari di essere privo di un impiego.
Cambiano gli adempimenti nel caso in cui il richiedente sia il titolare di una microimpresa o abbia intenzione di intraprendere la strada imprenditoriale.
E’ indispensabile presentare, in questo caso, l’iscrizione nelle liste della Camera di Commercio oltre al codice di partita IVA, la documentazione relativa al bilancio degli ultimi tre anni o ad un periodo inferiore oltre alla regolarità dei dati fiscali come riportato nel DURC.
Anche il piano di rilancio della propria attività deve essere riportato, nei minimi dettagli, agli operatori della Caritas. Si chiama Business Plan e deve comprendere, nei minimi dettagli, le mosse attraverso cui l’imprenditore intenda potenziare la propria azienda con la liquidità ricevuta dal prestito. Anche in caso di apertura di una nuova azienda, l’imprenditore è tenuto a presentare il Business Plan di Startup.
Il Credito Sociale
Speciali formule di finanziamento possono essere sottoscritte anche dalle famiglie in difficoltà. Si tratta di un prestito di un importo massimo di 7.500 euro con un TAN del 2,5% con un’erogazione che può avvenire in sei rate da 12.50 euro.
La restituzione dell’importo può avvenire in un piano di ammortamento dalla durata di sei anni. Nessun tipo di penale è applicata in caso di estinzione anticipata.