Quando si sottoscrive un prestito o un mutuo, uno degli aspetti da prendere in maggiore considerazione è il tasso. I tassi di interessi rappresentano quella ”quota aggiuntiva” che va a sommarsi al capitale ricevuto. Il tutto si traduce nella rata che mensilmente si corrisponde all’istituto di credito, sia che si tratti di un finanziamento a tasso fisso sia variabile.
Una specifica regolamentazione è applicata, però, sui tassi delle banche con tetti massimi e limiti ben definiti. Oltre questo limite avremo il tasso di usura, un’ ingiustizia molto ricorrente nei contratti di finanziamento, al pari dell’anatocismo bancario.
Scoprire se il proprio contratto di finanziamento è oggetto di usura bancaria è indispensabile per ogni cliente che intende far valere i propri diritti contro gli abusi. Per calcolare se il proprio finanziamento è oggettivamente oltre i limiti è utile valutare bene il Taeg ed il Tan, i due valori che identificano i costi di un determinato contratto di finanziamento.
Interessi sui finanziamenti: quando sono usurai?
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Gli interessi su prestiti e mutui dipendono da diversi fattori, tra cui la politica dell’istituto di credito, il rischio calcolato dall’ente erogatore in base alle condizioni reddituali e patrimoniali del richiedente. Sui prestiti gli interessi sono sempre tasso fisso, a differenza dei mutui la cui rata può essere anche variabile.
Anche se gli interessi sono valutati in base a fattori variabili da caso a caso, alcuni elementi peculiari caratterizzano tutti i prestiti ed il calcolo degli interessi. Si tratta del Tegm, il Tasso Effettivo Globale Medio che, come indica il nome, si riferisce alla media del mercato.
Anche la tipologia di finanziamento determina il tasso applicabile. E’ chiaro come un prestito personale senza busta paga preveda un tasso di interessi maggiore rispetto ad un finanziamento concesso con tutte le garanzie previste. Un discorso diverso va applicato per la cessione del quinto o per le carte revolving. In ogni caso l’istituto che concede il finanziamento provvede a ”coprirsi” dal rischio di eventuali inadempienze del cliente.
Prestiti e mutui: le differenze
Per calcolare il tasso usura Taeg e Tan va valutato il tipo di finanziamento sottoscritto. Il mutuo per l’acquisto della prima casa, ad esempio, prevede dei tassi mediamente inferiori rispetto al prestito che, a fronte di somme inferiori, ha un valore di Taeg e Tan superiore.
A ciò si aggiungono le varie agevolazioni che spesso vengono concesse ai mutuatari che sottoscrivono un finanziamento sulla prima casa, magari per i giovani o chi ha difficoltà per l’accesso al credito.
Il piano di ammortamento che spesso viene applicato ai mutui è quello ”alla francese” con rate che si compongono di interessi decrescenti ed una quota capitale che diminuisce con il tempo.
Si tratta di una soluzione conveniente sia al cliente che alla banca che in questo modo riduce il rischio di insolvenza. In ogni caso è sempre utile valutare bene il valore degli interessi applicati ed il tasso di usura per l’anno corrente. Ma quando un tasso di interesse può essere considerato usuraio?
Tasso usura Tan Taeg
Nel caso in cui il Taeg, ovvero il Tasso Annuo Effettivo Globale, risulti superiore al Tegm, il valore medio applicato dai vari istituti di credito, il finanziamento può essere considerato come non conveniente. In caso contrario avremo un finanziamento vantaggioso.
In generale possiamo considerare un tasso di interesse alto usuraio quando il Taeg del nostro prestito è pari al 7% mentre il medio non supera i cinque punti percentuali.
In ogni caso il valore da analizzare, per determinare il tasso usuraio, non è il Tan che, come spiegato in questa guida rappresenta un tasso che indica in maniera parziale il costo di un prestito, ma il Taeg che, invece, racchiude le varie spese applicate sul finanziamento.