Già da alcuni anni possiamo leggere, nei negozi di dispositivi elettronici ed elettrodomestici, accanto al prezzo ufficiale, un particolare dicitura: il contributo Raee. Spesso la voce viene riportata vicino al costo ufficiale del prodotto e con la dicitura ”eco contributo Raee incluso”. Insomma si tratta di un particolare importante, ma spesso poco conosciuto dai clienti. In questa guida tenteremo di far luce sul significato e sull’utilizzo di questo valore.
Contributo Raee: cos’è e come si utilizza?
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Con il termine contributo o eco-contributo Raee si intende una specifica quota che viene applicata sul prezzo ed indirizzata al pagamento per la gestione dei rifiuti prodotti dalle apparecchiature elettroniche ed elettriche. La sigla Raee, infatti, non è altro che l’acronimo “Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche”.
In pratica la Legge, già dal 2005, prescrive a tutti i produttori di elettrodomestici di smaltire i vecchi rifiuti elettronici in modo da tutelare l’ambiente e la salute. Si tratta di un meccanismo che, al pari dei mutui green stimola la protezione dell’ambiente attraverso il riciclo dei prodotti che si ripercuote, naturalmente, sul prezzo finale. Ma qual è il peso del contributo Raee sul costo dei dispositivi in vendita?
Si tratta di un valore che dipende da diversi fattori tra cui le caratteristiche stesse degli elettrodomestici oggetto dello smaltimento.
Le categorie
In pratica avremo un aggravio maggiore per i prodotti che rientrano nella categoria dei ”Grandi Elettrodomestici”. In pratica gli elettrodomestici di dimensioni maggiori e che quindi comportano più gli sforzi per il riciclo, per il trasporto e per il trattamento, ma che soprattutto contengono una quantità maggiore di gas come i clorofluorocarburi o gli Idroclorofluorocarburi, contrassegnati rispettivamente con la sigla CFC e HCFC.
Trattandosi di due gas significativamente dannosi per lo strato di ozono nell’atmosfera, questi particolari prodotti richiedono, quindi, un procedimento del tutto particolare, impegnativo e dispendioso per garantire un riciclo tutelando l’ambiente. Attraverso lo smaltimento degli elettrodomestici, inoltre, si riesce a recuperare una quantità significativa di metalli, anche molto preziosi, come il rame, l’alluminio o il ferro che possono essere riutilizzati per la realizzazione di nuovi apparecchi.
Un’altra categoria è quella dei prodotti ”Tv e Audiovideo’‘. Si tratta di una tipologia di elettrodomestici i cui costi riassunti negli importi degli eco-contributi hanno un peso minore rispetto alla categoria precedente. Essendo dei prodotti di elettronica di consumo caratterizzati da dimensioni minori, le spese previste per il trasporto sono estremamente modiche. Un discorso parzialmente diverso va fatto per i televisori, sia del vecchio tipo, ovvero con il tubo catodico, che per i nuovi a schermo piatto.
In questo caso le operazioni di disasseblaggio, da realizzare per forza a mano, rappresentano una voce di spesa maggiore che i centri per il riciclo devono affrontare con un aggravio che si riflette sul costo finale. Le difficoltà aumentano sensibilmente per i televisori a tubo catodico che presentano particolari polveri fluorescenti e tracce di piombo del vetro.
Piccoli Elettrodomestici ed apparecchiature varie
Costi largamente inferiori sono previsti per la categoria a cui appartengono gli elettrodomestici di dimensioni minori, grazie a spese di trasporto e smaltimento modiche. Sono davvero tanti gli elettrodomestici che appartengono a questa categoria. Anche in questo caso il riciclo risulta essenziale per il recupero di materiali di tipo metallico come il rame, l’alluminio, il ferro e le plastiche che compongono l’involucro esterno e non solo.
Il valore del contributo Raee più basso in assoluto, infine, caratterizza le lampade di ultima generazione a risparmio energia. Anche in questo caso il contributo dato dal consumatore è indirizzato al riciclo ed al recupero dei materiali plastici che accompagnano anche i più moderno apparecchi di illuminazione oltre alle polveri fluorescenti ed il mercurio.