La scadenze fiscali scandiscono la vita di milioni di contribuenti nel nostro paese. Le imposte, sia per soggetti pubblici che privati, rappresentano una scadenza fissa con cui confrontarsi per essere in regola con il Fisco. Nel nostro paese ad ogni imposta corrisponde un codice tributo, da indicare nel modello F24. In questa guida ci occuperemo di uno dei più ricorrenti per il pagamento di un’imposta che riguarda proprio tutti: l’Irpef.
E’ il codice tributo 3844 ad identificare l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, ma solo per l’aliquota destinata al pagamento dell’addizionale comunale corrisposta attraverso l’autotassazione. Naturalmente la conoscenza del codice tributo presuppone anche la consapevolezza, più in generale, dell’imposta che si sta per pagare.
Chi paga l’Irpef?
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E’ il decreto legislativo 360/98 a stabilire come sull’Irpef venga applicata un’ulteriore somma destinata agli enti locali. Si tratta dell’addizionale comunale o regionale, una somma che a ad aggiungersi al totale destinato all’Irpef e che viene utilizzata dagli enti locali per garantire alla cittadinanza i servizi essenziali.
Il calcolo dell’imponibile è il primo aspetto da valutare per rilevare l’addizionale. In pratica si tratta del reddito del contribuente al netto delle detrazioni degli oneri deducibili. Il tutto avviene attraverso gli scaglioni Irpef, una classificazione che prevede un importo per ogni tipo di reddito. L’aliquota viene applicata dall’ente comunale in base alle proprie esigenze attraverso una delibera che considera un importo massimo e minimo previsto dallo Stato.
Il pagamento dell’addizionale Irpef è previsto in automatico appena i debito nei confronti dell’Erario eccedano dagli eventuali credito. Il versamento avviene attraverso delle rate con un acconto del 30% iniziale a cui si aggiungono diverse rate, fino ad un massimo di nove. A fine anno si corrisponde il saldo.
Il codice tributo 3844
Il codice tributo 3844 è applicato nel solo caso in cui il tributo venga corrisposto per l’autotassazione. Si tratta di un procedimento comune per i lavoratori autonomi, i proprietari di una compagnia e ai liberi professionisti. In pratica l’applicazione del codice tributo numero 3844 avviene esclusivamente nel caso in cui il contribuente non utilizzi il sostituto di imposta.
Il codice tributo va inserito nel modello F24 riempiendo lo spazio del modello F24 indicato con la dicitura ”Imu ed altri tributi locali”.
Il modello F24
La prima voce che si incontra, nella compilazione del Modello F24, è il ”Codice Ente”, ovvero il comune che riceve il denaro. Anche in questo caso l’identificazione avviene un codice specifico che indica ogni comune e che viene riportato sul sito delle Agenzie delle Entrate.
Non sono da compilare, invece, i cinque spazi successivi che identificano varie voci non utili in questo caso, ovvero il ravvedimento, gli immobili variati, l’acconto, il saldo e il numero di immobili.
Scorrendo il modello troviamo, finalmente, lo spazio in cui indicare il codice tributo 3844.
In seguito troviamo l’area dedicata alla ”Rateizzazione/Mese di Riferimento” in cui indicare il codice 0101. Ancora più in basso c’è l’anno di riferimento.
‘‘Importi a debito versati” è la voce che indica l’ammontare del debito o del credito verso lo Stato. La voce si traduce con la somma effettivamente da pagare all’Erario e alla quale si detrae gli “Importi a Credito Compensati” riportati nell’area ancora in basso
Come ultima voce troviamo i totali, indicati dalle lettere. Con la formula ”Totale G’‘ si indica il totale degli importi a debito mentre nello spazio ”Totale H” abbiamo la presenza di eventuali crediti vantati nei confronti dell’Erario. Nel caso in cui non sussistano tali crediti, è utile lasciare lo spazio in bianco.
L’ultimissima voce è indicata dal ”Saldo G-H” ed indica è quello che il contribuente deve effettivamente pagare allo stato, al netto del debito e dei crediti, se presenti.