Che siano grandi o piccoli i condomini rappresentano delle comunità in cui rispettare le regole è indispensabile. Obblighi e doveri si affiancano in un sistema spesso fragile ed in cui le frizioni sono all’ordine del giorno. In questa guida ci soffermeremo, in particolare, sulle regole che più comunemente vanno seguite in una struttura condominiale per una convivenza pacifica.
Cos’è lo statuto condominiale?
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Si tratta dell’insieme di regole che definiscono aspetti fondamentali, come l’utilizzo delle aree comuni, gli interventi di riparazione il cui costo ricade sui vari condomini, i lavori di decoro della struttura, all’amministrazione e la gestione di un conto corrente condominiale. L’approvazione del regolamento condominiale è necessaria affinché esso venga riconosciuto dai soggetti coinvolti. Secondo l’articolo 1138 l’approvazione del regolamento è obbligatorio nel solo caso in cui il numero di condomini risulti maggiore di dieci. Quali sono i punti che vengono riportati in un regolamento condominiale?
Tra gli aspetti fondamentali che vengono inseriti le norme per l’utilizzo delle cose comuni oltre alla ripartizione delle stesse rappresenta un fattore importante come anche gli interventi volti al decoro dell’edificio. Cosa accade se il numero dei condomini è inferiore a dieci?
In questo caso non è obbligatoria l’approvazione; sono i condomini a scegliere se decidere l’adozione di un regolamento di questo tipo o meno.
Regolamento condominiale: requisiti per la validità
Poche e semplici sono le regole riguardanti la validità del regolamento condominiale. Naturalmente il documento necessita di essere redatto in forma scritta e deve essere allegato al Registro dei verbali delle varie assemblee. All’approvazione del regolamento, tutti i condomini hanno il dovere di rispettarne i punti. I soggetti dissenzienti hanno la possibilità di impugnazione in sede giudiziaria entro trenta giorni dalla deliberazione.
A vigilare sul rispetto del regolamento del condominio è l’amministratore che può agire in caso di inosservanza, in sede giudiziaria (leggi le novità sulla morosità condominiale). I questo caso le sanzioni possono essere di diversa natura, ma si traducono, nella maggior parte delle volte, in multe da pagare.
Condominio: che tipo di regolamento attuare?
Il regolamento del condominio può essere di tre categorie: contrattuale, ordinario o giudiziale. Quali sono le differenze e le caratteristiche delle varie formule?
Il regolamento condominiale ordinario prevede innanzitutto l’approvazione della maggioranza dei partecipanti e non può in alcun modo limitare le facoltà del diritto di proprietà dei vari condomini sulle parti di loro esclusiva proprietà.
Situazione totalmente diversa, invece, per i regolamenti di condominio di tipo contrattuale. In questo caso i diritti dei vari condomini sulle aree in comune o di proprietà dei singoli condomini possono essere limitati dal regolamento stesso. Per le caratteristiche più stringenti di questa particolare tipologia di regolamento condominiale, l’approvazione dello stesso deve avvenire necessariamente all’unanimità.
Con il termine ”giudiziale” si intende, invece, quel regolamento condominiale che viene approvato attraverso l’intervento dell’autorità giudiziaria, nel caso in cui l’approvazione sia stata impossibile in sede di assemblea del condomini.
Condominio e animali: le novità del regolamento
Una delle novità più rilevanti è l’approvazione di una serie di regole sul diritto dei vari condomini a possedere un cane o altri animali da compagnia all’interno della propria abitazione. Ebbene le nuove norme prevedono, oggi, che nessun regolamento possa vietare ad uno dei condomini di avere degli animali domestici.
Si tratta di un cambiamento epocale che ha stravolto non poco la vita nei condomini nel nostro paese. Una svolta ”pet firendly” che sta avendo un peso determinante nelle diatribe tra inquilini. Ma quali sono gli animali che possono tenuti in casa?
La Legge è stata oggetto di diverse modifiche. Se nella fase iniziale il termine utilizzato nel testo era di “animali da compagnia” successivamente la Cassazione ha utilizzato il termine “esseri senzienti” mentre i gatti ed i cani vengono considerati ”parte della famiglia” e pertanto sempre ospitabili, a differenza di quelli esotici. Non chiaro il regolamento riguardo i criceti, conigli o furetti.