Con il termine conguaglio fiscale si intende un documento, chiamato LUL, in cui riportare le retribuzioni versate ai lavoratori dipendenti nel periodo di imposta relativo all’anno precedente.
Per la realizzazione corretta del conguaglio il sostituto d’imposta deve prendere in considerazione le varie detrazioni che spettano ad ogni lavoratore e dei redditi che questi ultimi comunicano.
E’ da valutare anche il diritto di accedere al bonus Iperf e del contributo di solidarietà. Insomma gli aspetti da tenere presente sono davvero tanti per effettuare correttamente tutti i passaggi necessari.
Conguaglio fiscale: come funziona?
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Come accennato nella breve introduzione iniziale, con il termine conguaglio fiscale si intende la valutazione definitiva delle imposte che il lavoratore o il pensionato deve versare. E’ il titolare della compagnia ad avere il dovere di versare le imposte, per conto del dipendente fungendo, come detto, da sostituto di imposta. Il versamento avviene al termine di ogni anno solare
Il conguaglio viene effettuato dal sistema NoiPa, la piattaforma per la pubblica amministrazione e prende in considerazione le ritenute di acconto realizzate mensilmente e il valore dell’imposta calcolata sulla somma degli emolumenti nel periodo preso in esame.
Nella realizzazione del conguaglio vengono determinate, inoltre, il valore delle ritenute addizionali dovute dal dipendente e dei contributi previdenziali. Dal calcolo effettuato può risultare una serie diverse di condizioni.
Può accadere che il lavoratore vanti un credito, nel caso in cui l’imposta risulti inferiore all’ammontare delle ritenute realizzate, di volta in volta, sullo stipendio mensile. Questa particolare condizione comporta il riconoscimento delle ritenute maggiorate durante l’anno attraverso un rimborso.
Dal calcolo del conguaglio può risultare un‘esposizione debitoria. In questo caso è il valore dell’imposta ad essere maggiore delle ritenute già realizzate nei periodi di paga. Le trattenute, quindi, vengono effettuate nel mese stesso del conguaglio.
Nel caso in cui il dipendente, per diverse ragioni tra cui il part time verticale, l’aspettativa ecc. non riceva lo stipendio nel mese di febbraio, il conguaglio a debito viene riportato all’interno della Certificazione Unica alla voce numero 168 riguardante l’IRPEF, come un versamento che il contribuente deve effettuare all’Erario.
Se dal calcolo del conguaglio risulta un credito, viene effettuata un‘emissione speciale, di solito realizzata entro giugno.
Come controllare il conguaglio
Per effettuare un calcolo del conguaglio fiscale, presente in busta paga, è necessario prendere in considerazione alcuni elementi essenziali che possono essere letti all’interno della busta paga stessa (leggi la nostra guida a proposito). Si tratta del reddito Irpef relativo all’anno in questione, le detrazioni realizzate per il reddito dipendente e per i familiari a carico oltre alla quota di Irpef già trattenuta durante l’anno.
Il dato fondamentale da cui partire, per effettuare il calcolo del conguaglio fiscale, è l’ammontare dell’imponibile dell’Irpef. Si tratta di un valore che mostra il proprio reddito lordo fiscalmente.
Il calcolo dell’imposta viene effettuato sulla somma indicata, nel prospetto, come ”imponibile Irpef”. Sulla base del criterio degli scaglioni vengono applicate le aliquote dell’imposta. Attraverso il calcolo delle aliquote sull’imponibile si giunge all’individuazione dell’imposta lorda annuale da versare. Dalla somma risultante vanno sottratte le detrazioni riservate ai lavoratori dipendenti e per coniuge e figli a carico.
Attraverso la sottrazione dal valore lordo dell’imposte delle detrazioni, si giunge al valore dell’Irpef netto da versare. A questo punto basta sottrarre la quota già trattenute nei cedolini precedenti; si tratta di un valore riportato chiaramente nel prospetto. Da questi dati è possibile risalire alla propria posizione debitoria o creditoria nei confronti dell’Erario.
Conguaglio fiscale: i redditi esclusi
Vengono esclusi dalla valutazione del conguaglio fiscale determinate voci di reddito; ecco la lista.
I contributi a carico del dipendente;
Gli importi degli assegni familiari;
Le polizze rischi sugli infortuni professionali;
Indennità di mensa entro il limite di 5,29 euro ogni giorni, di trasferta nel nostro paese fino a 46,48 euro al giorno e 77,47 euro all’estero.
Gli arretrati.