Contratto affitto cedolare secca: modello, costi e vantaggi

Contratto affitto cedolare secca

Nel nostro paese chiunque sottoscriva un contratto di locazione deve corrispondere allo Stato una determinata tassazione. Dall’imposta di bollo a quella di registro passando per l’Irpef nella dichiarazione del redditi, gli adempimenti da affrontare sono davvero tanti. Ma una particolare formula consente di raggruppare le varie imposte in un unico regime fiscale: la cedolare secca.

Contratto di affitto cedolare secca: di cosa si tratta?

Messo in campo nel 2011 per limitare il fenomeno degli affitti in nero, il contratto di affitto con cedolare secca rappresenta un sistema fiscale in grado di alleggerire la tassazione applicata sui contratti di affitto. Si tratta di una formula sempre più diffusa ed incoraggiata dallo stesso Governo, alla ricerca di un sistema che renda maggiormente tracciabile i pagamenti del canone di affitto.

L’aumento della base imponibile al 95%, in particolare, ha reso questa formula sempre più ricercata dai proprietari delle case, in luogo della classica tassazione previste per il contratto di locazione.

La cedolare secca viene applicata alle persone fisiche e riguarda esclusivamente le unità immobiliari ad uso abitativo e rientranti nelle categorie catastali comprese tra l’A1 e l’A11, esclusa l’A10 che, invece, è riservata agli uffici.  Ma quando è possibile applicare, nel contratto di affitto, la cedolare secca?

La formula è prevista per tutti i contratti di locazione, sia a canone concordato che libero come anche per la mini locazione. L’applicazione della cedolare secca deve essere comunicata dal titolare dell’immobile all’inquilino attraverso una raccomandata.

Quanto costa la cedolare secca?

Si tratta di una formula che, come anticipato in precedenza, prevede significativi vantaggi rispetto al classico contratto di locazione. 

Con la cedolare secca, infatti, sono due le aliquote che possono essere applicate: al 21% per i contratti a canone libero e del 10% per quello concordato. 

Come richiedere la cedolare secca?

Come anticipato in precedenza l’adozione della cedolare secca va comunicata all’inquilino attraverso l’invio di una raccomandata; in caso contrario il locatario può procedere anche all’impugnazione del contratto.

La fase successiva è la compilazione del modello RLI con l’indicazione dell’adozione della cedolare secca nell’apposita spazio. Si tratta di un passaggio molto semplice e veloce, realizzabile in rete, sulla piattaforma RLI Web allegando una copia del contratto di locazione. 

Per pagare quanto dovuto, invece, basta effettuare un unico versamento nella rata del trenta novembre, ma solo per gli importi inferiori a 257,52 euro.

Per somme superiori, invece, il pagamento avviene in due rate: il sei luglio con il 40% dell’importo previsto e la quota restante, il 60%, il 30 novembre. In ogni caso l’adozione della cedolare secca può avvenire sia in fase di stipula che in quelle successive.

 Quando conviene l’applicazione della cedolare secca?

Si tratta di una formula che, come abbiamo visto, consente di accedere a significativi vantaggi riguardo le imposte applicate sul contratto di locazione andando a sostituire le addizionali Irpef, l’imposta di bollo e di registro.  L’aliquota applicata è del 21% per il contratto a canone libero mentre si passa al 10% per l’intero 2017, per poi raggiungere il 15 per il contratto a canone concordato anziché le imposte altrimenti previste per il proprio scaglione Irpef.

In ogni caso il reddito fondiario assoggettato alla cedolare viene considerato nel reddito complessivo considerato per l’applicazione delle agevolazioni derivanti dai figli a carico, per il lavoro dipendente, di pensione oltre alla ristrutturazione dell’immobile. 

Nella dichiarazione dei redditi la voce della cedolare secca si applica per intero sul canone annuale ottenuto dal titolare dell’immobile. In caso dell’adozione della formula ”classica”, invece, avremo una dichiarazione del 65% per i canoni concordati e del 95% per i liberi.

In generale l’adozione della cedolare secca comporta un reddito totale maggiore nell’Isee con un calcolo che comprende il reddito totale più il 100% del canone di locazione.

 

 

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