Quali sono le detrazioni di imposta a cui è possibile accedere nel 2017? Quali sono i requisiti per effettuare la richiesta? E la scadenza? Le domande che ogni lavoratore dipendente, autonomo o di altro tipo si pone ogni anno sul tema delle detrazioni di imposta sono ricorrenti. In questa guida cercheremo di fornire una panoramica delle agevolazioni che è possibile chiedere allo Stato ed entro quali termini.
Detrazioni per lavoro dipendente
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Per il lavoratore dipendente le detrazioni di imposta, introdotte con l’articolo 13 del Tuir ricadono sull‘Irpef a carico del lavoratore per un ammontare proporzionale al reddito annuale. Si tratta di agevolazioni che ricadono sia per il reddito derivante dal lavoro dipendente che per gli assimilati, ovvero per quelli conseguiti, ad esempio, con un contratto co.co.co. Le detrazioni sono inversamente proporzionali al reddito e si riducono fino ad un minimo di zero euro per i redditi pari a 55mila euro che rappresenta, quindi, la soglia massima per accedere alle esenzioni.
Per determinate la sussistenza delle detrazioni è necessario prendere in considerazione la tipologia del contratto di lavoro, indeterminato o determinato, la durata del lavoro in un anno e il reddito al netto dell‘abitazione di residenza. Per un reddito inferiore agli ottomila euro all’anno, le detrazioni raggiungono l’importo di 1.880 euro, ma solo nel caso in cui il rapporto sia caratterizzato da una durata pari all’intero anno. Nel caso contrario, invece, l’importo non può scendere ad una quota inferiore di 690 euro per il lavoro indeterminato e 1.380 euro per un contratto a tempo determinato.
Detrazioni d’imposta previsti per i familiari
Il dipendente che conviva, nello stesso immobile, con altri familiari che abbiano a disposizione un reddito annuale inferiore, al lordo degli oneri deducibili, al limite di 2.840,51 euro può richiedere di accedere alle detrazioni previste per i soggetti da carico della famiglia. Il tetto massimo, in realtà, varia alla natura del familiari. Per i coniugi a carico le detrazioni sono stabilite a seconda del reddito complessivo proveniente dal lavoro dipendente. Avremo delle detrazioni di 800 euro per redditi fino a 15.00 euro, 690 euro per i redditi compresi tra un minimo di 15.001 ad un massimo di 40mila euro e per la parte eccedente ai 40mila per un ammontare che va da un minimo di 40.001 euro ad un massimo di 80mila.
Cambia la situazione dei figli. In questo caso le detrazioni fiscali che spettano al lavoratore dipendente ammontano a 950 euro ogni anno per ogni figlio con un’età superiore ai tre anni e di 1.220 euro per i bambini di età minore a tre anni. Si aggiunge, inoltre, un’ulteriore detrazione di quattrocento euro per i figli che siano affetti da disabilità.
Un ulteriore aspetto da tenere presente, riguardo le detrazioni fiscali previste per i figli a carico, è che esse spettano ad entrambi i genitori. Se lavorano, le detrazioni possono essere divise per metà in favore di entrambi i soggetti. Per gli altri familiari a carico, infine, possono essere chieste detrazioni per un importo pari ad € 750 annui, da ripartire eventualmente tra tutti coloro che hanno diritto ad usufruire delle stesse.
Come richiedere le detrazioni di imposta?
Il modulo deve essere presentato al datore di lavoro all’inizio del rapporto lavorativo e deve riportare delle precise informazioni sul lavoratore dipendente con le successive modifiche che vanno comunicate anno per anno. Il modulo si compone di diverse sezioni. La prima riguarda i dati anagrafici di chi richiede le detrazioni fiscali.
In molti casi le sono le stesse imprese a precompilare queste pagine con le informazioni del lavoratore già in loro possesso. In questo caso è sufficiente controllare l’esattezza dei dati e segnalare eventuali incongruenze. La parte successiva è quella dedicata alle detrazioni vere e proprie con l’indicazione della data di decorrenza e le eventuali variazioni riguardo i carichi di famiglia.