La fattura proforma è una particolare tipologia di documento, senza alcun tipo di validità fiscale, che viene molto spesso utilizzata, soprattutto dai professionisti, allo scopo di indicare all’utente l’importo dovuto per la prestazione eseguita in un dato periodo. A seguito del pagamento del servizio, avviene l’emissione della fattura vera e propria, valida anche ai fini del versamento dell’Iva e per il pagamento delle varie imposte previste sul reddito.
L’emissione di questa tipologia di fattura è diventata molto ricorrente nell’ambito dei rapporti di tipo professionale nel nostro paese. Ma, come detto in precedenza, si tratta di un documento senza alcun tipo di valore fiscale, anche se è assimilabile alla ”classica” fattura.
Fattura proforma: quando avviene l’emissione?
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Il documento può essere emesso dai professionisti per chiedere il pagamento prima dell’emissione della fattura classica, con funzione fiscale. Ai sensi dell’Imposta sul Valore Aggiunto, infatti, i pagamenti vengono registrati al momento del pagamento. Insomma se la fattura proforma non ha alcun tipo di utilità fiscale né formale perché viene emessa sempre più spesso?
Si tratta di un servizio che il professionista decide di offrire al cliente mostrando, in anteprima, una sorta di riepilogo dei costi e dell’importo riassuntivo che deve essere versato per la realizzazione di un servizio.
Non producendo alcun tipo di obbligo fiscale, né dal punto di vista contabile e nemmeno per la liquidazione dell’Iva, la fattura proforma offre al professionista la possibilità di evitare il versamento dell’Iva prima del pagamento di quanto dovuto dal cliente. Naturalmente appena ricevuto il pagamento è necessario emettere la fattura di tipo fiscale con la data in cui è avvenuto la corresponsione da parte del cliente.
Come si compila la fattura proforma?
La fattura proforma non si presenta, dal punto di vista, ”fisico” molto diversamente rispetto al classico documento, anche se è indispensabile specificarne la natura ”formale”. E’ indispensabile tenere presente che la numerazione dalla fattura proforma deve essere del tutto indipendente da quello classiche.
La dicitura ”fattura proforma” va riportata nella parta alta del documento con l’indicazione del numero progressivo del documento. In pratica si dovrà scrivere ”fattura proforma numero”. E’ importante riportare anche la formula apposita per i documenti senza alcun tipo di valore ufficiale ”Il presente documento non costituisce fattura valida ai fini del DPR n. 633/72. La fattura definitiva verrà emessa all’atto del pagamento del corrispettivo (articolo 6, comma 3, DPR n. 633/72)”. Questa formula va indicata nella parte bassa, anche tra le note in fondo al documento.
Si tratta di aspetti da tenere ben presente se si vuole evitare che una semplice fattura proforma venga considerata come un documento classico con gli inevitabili obblighi di tipo fiscale per il professionista. Pertanto nella fattura proforma è indispensabile riportare il costo totale della prestazione, magari evitando di indicare l’ammontare dell’Iva sul prezzo.
Come compilare una fattura proforma?
Essendo un documento senza alcun tipo di obbligo fiscale, la fattura proforma può essere compilata in diversi modi ed a piacere del professionista, nel rispetto degli adempimenti indicati in precedenza.
In alto a sinistra del documento può essere riportato il nome ed il cognome con via, numero civico, Codice di Avviamento Postale, numero di telefono, codice di partita Iva o fiscale.
Nella parte subito in basso, a destra, vengono indicati i dati del cliente ed accanto la dicitura, come detto obbligatoria, indicante ”Fattura proforma” con numero progressivo e data.
Nella parte tabellare è indispensabile indicare la descrizione delle varie attività svolte con accanto l’importo. In fondo al documento, invece, la nota con la quale si riporta la non validità della fattura in termini fiscali e legali. Il documento può essere concluso con l’indicazione del prezzo della prestazione con la voce ”Totale per la prestazione professionale”.