Attraverso la dichiarazione precompilata del 730 che l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione sul sito, è possibile, già da diversi mesi, controllare la dichiarazione dei redditi in pochi minuti. Il metodo telematico ha, ormai, spedito in soffitta la vecchia documentazione cartacea con i vecchi scontrini, le ricevute ed altre ”scartoffie” previste in precedenza per chi effettua la restituzione del modello precompilato via internet dal Fisco. Nel caso in cui la dichiarazione del 730 venga accettata dall’Agenzia delle Entrate, quest’ultima non potrà più richiedere al contribuente di presentare ulteriori documentazioni per giustificare le somme portate in detrazione, come, ad esempio, le spese sanitarie, quelle universitarie, per i lavori di ristrutturazioni e tutti gli sconti fiscali previsti.
La consultazione del 730 precompilato
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La modalità ”consultazione” del 730 piace agli italiani che hanno da subito invaso il sito controllando la propria dichiarazione. Grazie ad un portale semplice e funzionale, l’Agenzia delle Entrate ha offerto l’opportunità ai contribuenti di accedere alla propria documentazione attraverso una procedura che guida il contribuente passo passo.
Sono venti milioni i modelli 730 compilati dall’Agenzia delle Entrate a cui si aggiungono gli altri venti milioni modelli ”Redditi”, il modulo che ha sostituito il vecchio Unico. I dati che sono caricati sul portale dell’Agenzia delle Entrate riguardano, in totale, 59,7 milioni di cittadini, praticamente tutti gli italiani; con una quantità di dati confluiti nei server del Fisco pari a 800 milioni. Insomma oggi il 730 precompilato è un servizio che riguarda praticamente tutti i contribuenti nel nostro paese. A questi ultimi spetta esclusivamente l’attività di controllo dei dati per verificare eventuali errori.
Sono 690 milioni i documenti fiscali relativi alle spese sanitarie caricati sul portale a cui si aggiungono i circa 94 di dati riguardo i premi assicurativi ed i 7,6 milioni di bonifici realizzati per i lavori di ristrutturazioni e risparmio energetico degli immobili. Gli interessi passivi per i mutui sono, invece, ben otto milioni mentre i dati sulle a ristrutturazioni condominiali si fermano a 5 milioni.
L’accesso al proprio 730
Come accennato in precedenza il contribuente può controllare i dati forniti sulla dichiarazione dei redditi e segnalare eventuali errori. Per accedere al prospetto è necessario innanzitutto collegarsi al sito inserendo il proprio codice fiscale, la password e il pin di Fisconline. Nel caso non si sia in possesso delle suddette credenziali, è necessario richiederli sul portale dell’Agenzia delle Entrate.
Il funzionamento è molto semplice: in pratica il sistema fornisce immediatamente i primi quattro numeri del codice Pin che, in realtà, si compone di dieci cifre. Le restanti sei sono spedite a domicilio entro quindici giorni dalla richiesta. Le credenziali possono essere richieste, in alternativa, anche attraverso l’app ”AgenziaEntrate”, con le credenziali Spid o semplicemente agli uffici dell’Agenzia.
La modifica del modello 730
Le modifiche alla dichiarazione del modello 730 possono essere realizzate entro una determinata scadenza. Una delle novità del 2016, ad esempio, è il rientro di una significativa quota delle spese sanitarie e di quelle universitarie come anche i costi per i farmaci da banco, per le spese realizzate nelle parafarmacie, per i servizi degli infermieri, per la radiologia e per l’ostetricia. Vengono riportate, in automatico, anche le informazioni relative alle spese veterinarie e per la ristrutturazioni edilizia condominiali.
E’ indispensabile che il controllo dei dati del modello 730 sia realizzato con la massima cura. Nel foglio informativo, riportato sempre accanto alla dichiarazione online, vengono segnalate le informazioni incerte o che non sono state aggiunte. E’ il caso dei redditi prodotti da immobili per i quali la normativa risulta davvero molto complessa. Un occhio particolare deve essere necessariamente riservato anche alle spese sanitarie distinguendo quelle per le quali è possibile accedere alle detrazioni e quelle non rimborsabili, come nel caso dei costi già rimborsati dalle casse sanitarie.