La ristrutturazione edilizia riguarda interventi che possono essere svolti sull’immobile di proprietà per diversi motivi legati alla manutenzione o a lavori di abbellimento.
Pertanto essendo interventi finalizzati al miglioramento dell’unità abitativa e di conseguenza all’aumento del suo valore sono soggetti ad una serie di vantaggi e discipline specifiche che ne aiutano l’esecuzione.
Tipologia di ristrutturazione edilizia
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Allo stato attuale è possibile effettuare lavori di ristrutturazione per i seguenti motivi: manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e manutenzione grandi opere.
La differenza è nel tipo e nella natura dei lavori che deve subire l’immobile, ad esempio la manutenzione ordinaria e straordinaria riguarda edifici già esistenti sui quali possono essere necessari degli interventi al rifacimento della facciata e/o che restituiscono funzionalità all’edificio stesso.
In questo caso non c’è neanche la necessità di richiedere un permesso in quanto non viene modificato né l’aspetto esterno né l’ingombro interno, ragion per cui, questo tipo di lavoro viene definito nella categoria delle “piccole opere”.
Al contrario la ristrutturazione definita “Grandi Opere” comporta un tipo di gestione completamente diversa, in quanto comprende tutte le opere che riguardano l’edificio nella sua interezza, sia internamente che esternamente e contribuiscono alla trasformazione sostanziale dell’immobile sul quale si stanno eseguendo.
Come richiedere un mutuo per la ristrutturazione edilizia
Una volta definita la differenza tra le varie tipologie di ristrutturazione dobbiamo sapere che per ognuna è possibile chiedere alla nostra banca un mutuo finalizzato alla realizzazione di questi lavori.
La procedura è sostanzialmente simile a quella di un mutuo normale, vanno presentati tutti i documenti di rito, da quelli personali a quelli reddituali per lo screening della posizione.
A seconda, però, del tipo di intervento da effettuare sull’immobile dovremo integrare la richiesta con uno o più documenti direttamente legati all’attività da svolgere.
Nel caso in cui parliamo di Manutenzione Ordinaria dovremo presentare alla banca un preventivo di spesa redatto dall’impresa che si occuperà dei lavori o da un professionista abilitato.
Per la Manutenzione Straordinaria è necessario presentare, oltre al preventivo di spesa anche il progetto edilizio, la domanda di autorizzazione dei lavori del comune presso il quale è situato l’immobile e la denuncia di inizio attività (DIA).
Quando parliamo di Grandi Opere, invece, è necessario oltre al preventivo di spesa anche la concessione edilizia rilasciata dal comune e la ricevuta del versamento del contributo dovuto all’amministrazione comunale.
Ristrutturazione edilizia: incentivi ed agevolazioni fiscali
I lavori di ristrutturazione nonostante abbiano adempimenti diversi per l’ordinaria o la straordinaria godono della possibilità di poter rientrare nella casistica delle detrazioni ed agevolazioni fiscali.
Il governo infatti ha promulgato una serie di interventi in termini fiscali che dovrebbero rendere questi lavori più appetibili, questi interventi sono regolamentati dal Testo unico sulle imposte dei redditi fino al 2011, mentre dal 2012 la possibilità di accedere alle agevolazioni è stata resa permanente con il DL 201/2012.
Per tutte le spese sostenute dal 26 giugno 2012 al 31 dicembre 2016 sarà possibile portare in detrazione dall’IRPEF il 50% delle spese effettuate fino ad un massimo importo ammesso di € 96,000,00.
Per tutte le spese, invece, sostenute dal 1 gennaio 2017 sarà possibile portare in detrazione dall’IRPEF il 36% di quelle effettuate fino ad un tetto massimo ammesso di € 48.000,00.
Per tutti quei lavori, invece che riguardano la messa a norma degli edifici in materia antisismica sono previsti incentivi differenti che riguardano il 65% delle spese effettuate dal 4 agosto 2013 al 31 dicembre 2014 ed il 50% per le spese sostenute dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2016, fino ad un tetto massimo detraibile di € 96.000,00.
Ristrutturazione edilizia: come ripartire e chiedere le detrazioni
La detrazione ammessa sarà ripartita in 10 quote annuali di importo uguali e cadranno nell’anno della spesa ed in quelli successivi.
Ad ogni modo se le spese sono state sostenute prima del 31 dicembre 2011 i contribuenti che hanno compiuto 75 anni di età potranno ripartire la detrazione in 5 rate mentre quelli che hanno compiuto gli 80 anni di età potranno ripartirla in 3 rate annuali.
Per richiedere le detrazioni basta riportare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile ed i dati di registrazione dell’atto di proprietà nel momento in cui questi lavori siano stati effettuati dal proprietario.
Se l’immobile non è stato ancora censito bisogna presentare la domanda di accatastamento e le ricevute di pagamento dell’IMU, se invece non è di vostra proprietà sarà necessaria un’autorizzazione scritta da parte del proprietario.
L’importante è che per poter usufruire delle detrazioni tutte le spese devono essere state pagate con bonifico bancario o postale recante la dicitura di riferimento alla norma nella causale del versamento, oltre al codice fiscale di chi paga e la partita iva della ditta beneficiaria.