Lo scorporo dell’Iva è un procedimento attraverso il quale è possibile risalire al valore imponibile di un prodotto o di un servizio partendo dal costo intero. Si tratta di un’operazione fondamentale nel caso in cui si renda necessario comprendere il reale prezzo di un determinato bene. Insomma lo scorporo dell’Iva è un’operazione che può risultare utile in tante occasioni, perciò imparare a realizzarlo è necessario.
Con questo procedimento il costo di un prodotto si divide in due valori: la base imponibile fiscalmente, ovvero con il prezzo reale e l‘ammontare dell’Iva cioè il valore aggiunto applicato, in tre diverse aliquote, su ogni tipo di bene acquistato nel nostro paese.
La valutazione, come spiegato in precedenza, non è difficile, ma rende necessario frugare nella memoria scolastica. Si tratta del calcolo percentuale sopra cento ovvero della proporzione di un numero in valori percentuali.
Scorporo dell’Iva: come si effettua?
La base di partenza, per effettuare lo scorporo dell’Iva è la proporzione matematica 100: r = S:P. Con la lettera “r” indicheremo il tasso da applicare, ovvero l’aliquota prevista per la transazione, con la S, invece, l’ammontare su cui verrà effettuato il calcolo e con P il valore percentuale totale.
A questo punto, per effettuare il calcolo, dovremo prendere in considerazione la regola delle proporzioni: “la somma del primo e del secondo termine sta al secondo termine come la somma del terzo e del quarto termine sta al quarto termine”. Il risultato sarà la proporzione 100 : (100+r) è uguale a S : (S+P). Naturalmente, a questo punto, non può mancare un esempio numerico.
Abbiamo acquistato un oggetto dal valore di 10 euro. Per comprendere il prezzo originario del prodotto è necessario realizzare lo scorporo dell’Iva che in questo caso sarà del 22%. A questo punto non ci resta che effettuare il calcolo utilizzando la proporzione realizzata in precedenza cioè 100 : (100 + 22) = S (10).
La lettera S, in questa proporzione, è l’incognita e rappresenta il valore dell’Iva a cui intendiamo risalire attraverso l’operazione di scorporo. Il prossimo passaggio è davvero semplice: S = (100 x 10)/122 = 8,20 euro.
A questo punto, attraverso lo scorporo dell’Iva, siamo riusciti a risalire al costo reale del prodotto acquistato, al netto dell’imposta.
Un’altra pratica modalità per risalire al valore dell’Iva, sul costo totale di un determinato bene, è calcolare il prezzo dell’imposta e dividerlo per 1,22, sempre nel caso in cui l’aliquota sia del 22%. Se l’imposta è fissata, invece, al 10% il calcolo da fare è: prezzo del prodotto diviso 1,1 mentre per la terza aliquota, quella stabilita al 4%, l’operazione da realizzare è costo diviso 1.04. Si tratta di un’operazione più veloce, ma che necessita di una calcolatrice. (per maggiori info clicca qui)
Le tre aliquote del’Iva
Come abbiamo visto in precedenza sono tre le possibili applicazioni dell’imposta. Si tratta di un fattore da valutare con attenzione prima di effettuare lo scorporo dell’Iva. L’aliquota che, di solito, viene applicata sulla maggior parte dei prodotti è l’ordinaria del 22%. In altri casi l’imposta è del 10% e poi c’è l’aliquota agevolata del 4%.
Secondo la Legge, l’Iva al 10% deve essere applicata sui prodotti alimentari a base di cereali, i salumi, il pesce, il latte, e lo yogurt. Si aggiungono, inoltre, i condimenti, le spezie, gli alimenti per bambini, il caffè, il cioccolato, il latte in polvere e la birra.
Anche sull’acquisto di un immobile non di lusso viene applicata questa tipologia di aliquota Iva come anche sui lavori di ristrutturazione edilizia e le utenze di luce e gas. Si aggiunge, inoltre, il prezzo del trasporto pubblico, il cinema, il canone tv, i ristoranti e le pizzerie.
L’aliquota agevolata del 4% è sui beni considerati di prima necessità come il riso, il pane, il riso, la pasta, i formaggi, i vegetali, gli occhiali, i libri ed i giornali.