Il tema delle spese scaricabili per chi ha una partita Iva ed in generale la regolamentazione fiscale per i liberi professionisti ed imprenditori, ha subito una serie di modifiche radicali quando, nel 2016, è stata approvata la Legge di Stabilità dal Governo Renzi.
L’abolizione del regime dei minimi, in favore dell’introduzione del regime forfettario rappresenta la novità più importante per chi intende usufruire delle agevolazioni, ma non la sola per le imprese e per i professionisti. Significative novità sono state applicate anche per le spese scaricabili; vediamo di cosa si tratta.
Partita Iva: deduzioni e detrazioni
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Il primo aspetto da tenere presente, riguardo le deduzioni delle imposte, è che esse vengono previste in base ai compensi che l’attività riceve attraverso gli incassi. Le detrazioni riguardano, invece, le spese affrontate dal titolare e che possono essere ”scontate” dal peso dell’Iva. Si tratta di costi che devono essere documentati attraverso le fatture, gli scontrini o con la certificazione dei movimenti realizzati sul conto corrente bancario documentabili attraverso l’estratto conto.
Tra le spese scaricabili per chi ha la partita Iva ci sono quelle relative all’acquisto degli immobili. Naturalmente è necessario che l’immobile acquistato sia adibito ad uso professionale o per le attività strumentali. Per gli uffici le spese scaricabili si applicano su specifiche quote di ammortamento mentre il costo può essere oggetto interamente di deduzione
Discorso diverso per gli imprenditori che decidono di adibire la propria casa all’attività professionale svolta. In questo caso si ha un ”uso promiscuo” con una deduzione applicata sul 50% dei costi sostenuti per l’acquisizione dell’immobile, per il canone di fitto e per le spese di gestione.
Tra le spese scaricabili per la partita Iva ci sono anche i costi per gli interventi di ammodernamento o manutenzione straordinaria o ristrutturazione ma che non accrescano il valore dell’immobile di oltre cinque punti percentuali dall’inizio dell’attività.
Insomma le spese detraibili per gli immobili ammontano al 50% per gli utilizzi promiscui e del 100% per le strutture dedicate esclusivamente all’attività.
Spese scaricabili partita Iva: i beni mobili
Le detrazioni sui beni mobili possono essere applicate anche sui beni complessi, a patto che rispettino i canoni di inerenza, sostenimento e che le spese siano documentabili. La deducibilità è applicabile anche per i beni tecnologici e fino all’80% sia per le spese derivanti dall’acquisto che quelle per l’affitto ed il leasing.
Tra le spese scaricabili partita Iva ci sono anche quelle derivanti dal vitto e dall’alloggio purché la somma non superi il 2% del valore dei compensi ricevuto nello stesso periodo. Il valore della deducibilità è del 75% sui costi documentabili. Le spese possono essere dedotte anche del 100% nel caso in cui siano state sostenute dal committente per conto del titolare della partita Iva ed addebitate in fattura.
La Legge prevede una specifica parentesi anche per le auto utilizzate per l’impresa o in maniera promiscua. I professionisti possono, dunque, dedurre ai fini del pagamento dell’Irpef, l’imposta che non hanno detratto visto che la detrazione è concessa esclusivamente per una quota inferiore al 100% come nel caso in cui il veicolo sia usato ad uso promiscuo o per effettuare servizi di rappresentanza ed omaggi.
Le spese scaricabili per il TFR o formazione
Le detrazioni per il TFR un caso specifico in cui le spese non sono scaricabili in base al principio ”di cassa”, ma a quanto il lavoratore ha effettivamente maturato con la sua attività professionale.
Tra le spese scaricabili dai titolari di partita Iva rientrano anche i costi sostenuti per l’iscrizione e la frequenza a corsi di formazione professionale o di aggiornamento. Possono essere dedotte anche le spese per i dottorati, per l’iscrizione a master o ai convegni purché siano coerenti con l’attività professionale che viene svolta dall’imprenditore nell’impresa.