Lo stato di crisi economica di un azienda è una condizione particolarmente difficile per l’imprenditore che, in tempi brevi, deve decidere cosa fare della propria attività economica. Come deve comportarsi in questo caso? Le strade essenzialmente sono due: cercare di proseguire con l’attività studiando i metodi per porre rimedio alla situazione o cessare del tutto l’attività.
La Legge prevede una serie di strumenti che l’imprenditore può adottare per uscire da questo tipo di situazione. Si tratta del ”meccanismo negoziale per le realtà non fallibili” definito per l’estinzione delle obbligazioni e la legge fallimentare.
Stato di crisi economica dell’azienda: come agire?
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La scelta di cosa fare della propria attività economica non è mai semplice, soprattutto in presenza di dipendenti che reclamano quanto dovuto. Effettuare un’analisi accurata dei vari aspetti critici della compagnia è il primo passo da fare. I problemi che vive l’azienda possono essere risolti? E se sì, come? Si tratta di quesiti che ogni imprenditore deve porsi prima di agire.
Attraverso i modelli di ”crisis in primis” si riescono ad individuare i fattori di forza sui cui puntare e gli elementi di debolezza sui cui è possibile intervenire cercando di ristabilire una condizione di equilibrio economico e finanziario dell’attività.
Naturalmente l’analisi deve essere realizzata in maniera ”fredda” e senza i condizionamenti che potrebbero legittimamente derivare dal proprio attaccamento all’impresa, magari messa in piedi dopo una lunga serie di sacrifici. Per effettuare un’analisi di questo tipo è necessaria competenza ed una conoscenza di una serie dinamiche, pertanto potrebbe essere necessario rivolgersi ad una delle tante compagnie che si occupano di effettuare analisi specializzate.
Si tratta di società che analizzano i bilanci e, sulla base dei dati in possesso, realizzano le strategie migliori per consentire alle aziende in stato di crisi economica di uscire dalle paludi. I bilanci rappresentano, quindi, l’elemento essenziale. Attraverso questi documenti è possibile risalire alle variazioni macroscopiche come le diminuzioni del fatturato, la crescita delle rimanenze, la crescita delle spese per la logistica e magari relazionare il tutto con i dati storici dell’azienda e macroeconomici.
Il risanamento di un’azienda in stato di crisi economica
Come risanare un’azienda in stato di crisi? Nel caso in cui dall’analisi del bilancio risulti che la compagnia possa essere ancora ”salvata”, si può procedere alla stesura di un piano di risanamento e di ristrutturazione.
Il progetto si divide in due fasi: il primo step in cui si cerca di porre rimedio alle criticità dell’azienda in crisi economica, nella seconda parte, invece, l’intervento sarà teso a mettere in campo un piano di recupero della redditività, per quanto possible.
In questa situazione l’imprenditore può accedere ad alcuni strumenti che la Legge mette a disposizione. Si tratta degli accordi di ristrutturazione e di concordato preventivo.
Impossibilità di risanamento dell’azienda
E’ lo sfortunato caso le condizioni risultino tanto gravi da rendere inapplicabile qualsiasi tipo di piano di risanamento e rilancio dell’azienda in stato di crisi economica. In questa situazione si procede immediatamente alla liquidazione o alla fase di cessione. Nel caso in cui esistano le condizioni è possibile accedere anche alla procedura concorsuale. Il tutto deve avvenire nel più breve tempo possibile per evitare responsabilità.
Nel caso in cui l’azienda sia una Srl (leggi la guida su come costituire un Società a Reponsabilità Limitata) o una Spa è necessario che gli amministratori provvedano immediatamente ad accertare la perdita di capitali informando l’assemblea dei soci. In questa fase l’obbiettivo dell’azienda è di maturare il maggiore valore patrimoniale possibile per ripagare i creditori.
Un altro adempimento necessario è il blocco istantaneo di tutto ciò che generi perdite. In caso in cui l’azienda venga acquistata è fondamentale tenere presente, inoltre, che il valore deve essere rapportato ai rapporti post crisi con i partner ed alla minore fiducia dei fornitori.