In un periodo in cui la domanda interna nel nostro paese resta bassa, dedicarsi all’esportazione è essenziale per molte aziende. Lo sa bene il Ministero dello Sviluppo Economico che, già da alcuni anni, ha messo in campo un particolare strumento per facilitare il commercio con l’estero: i voucher internazionalizzazione. Si tratta di uno strumento essenziale per chi intende strutturare la propria azienda ed orientarla all’esportazione grazie al contributo determinante di un Temporary Export Manager.
Il successo è stato immediato e ben oltre le aspettative tanto da spingere il Governo a riproporlo negli anni successivi. L’aumento della dotazione finanziaria disponibile per il progetto è passato, così, da dieci a oltre diciassette milioni di euro consentendo a 1.780 compagnie di usufruire dello strumento. Ma cosa sono i voucher internalizzazione?
Voucher internazionalizzazione: le caratteristiche principali
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I voucher internazionalizzazione, in pratica, sono una particolare tipologia di contributo economico a fondo perduto, con un importo di diecimila euro, che lo Stato ha messo a disposizione a tutte le piccole e medie imprese che intendono sviluppare l’esportazione. Per ottenere i voucher internazionalizzazione basta inviare una domanda al Ministero dello Sviluppo Economico.
Quello che il MISE mette a disposizione delle imprese, in realtà, è un cofinanziamento con una quota richiesta anche alla stessa azienda beneficiaria. Nel caso in cui la richiesta venga accettata, la società che riceve il finanziamento deve rivolgersi ad una compagnia specializzata nella fornitura di servizi di internazionalizzazione. Tali società vengono proposte dal Ministero ed inserite in una lista tra cui scegliere. Oltre alla scelta della società è indispensabile che la compagnia assuma una figura di temporary export manager per un periodo di almeno sei mesi. Il professionista, nel periodo prefissato, dovrà occuparsi di analizzare il mercato, effettuare degli specifici progetti e gestire i programmi di orientamento della compagnia sui mercati esteri.
Chi può beneficiare dei Voucher per l’internazionalizzazione
Non tutte le aziende possono partecipare al bando del Ministero per ottenere i voucher internazionalizzazione. Le imprese individuali, le società di persone ed i professionisti, ad esempio, non utilizzare i finanziamenti di diecimila euro. La somma è di diecimila euro con l’assunzione TEM per una durata di almeno sei mesi, ma patto che la compagnia metta in campo un finanziamento di almeno tremila euro.
I voucher da ottomila euro, con un cofinanziamento di cinquemila euro da parte dell’impresa, sono rivolti, invece, alle società che hanno assunto una forma di micro, medie e piccole imprese e costituite in forma di società di capitali o in cooperativa.
Come accedere ai voucher internazionalizzazione?
Per fruire dei voucher internazionalizzazione è indispensabile iscriversi alla piattaforma specifica messa in campo dal Ministero ed inviare la domanda con il bollo. Si aggiunge alla documentazione anche il contratto che la società ha stipulato con la compagnia che si occuperà dell’internazionalizzazione; la scelta, come detto, deve avvenire tra quelle presenti nella lista del Ministero dello Sviluppo Economico, nella sezione Elenco Società di Servizi TEM. La richiesta, correlata della documentazione prevista, inoltre, deve essere inviata via Pec, accompagnata dalla firma digitale all’indirizzo elencosocieta@pec.mise.gov.it.
La domanda per richiedere i voucher internazionalizzazione deve essere inviata entro i termini che anno per anno vengono comunicati dal Ministero e solo per via telematica. Per effettuare la registrazione è necessario prima registrarsi all’apposito sito, poi ottenere le credenziali ed infine compilare il modulo all’indirizzo exportvoucher.mise.gov.it. Per effettuare la registrazione è necessario che la compagnia sia regolarmente iscritta al Registro delle Imprese.
Appena inviata la richiesta, il MISE assegnerà i voucher internalizzazione secondo l’ordine cronologico con cui sono giunte le domande. Prima di portare a termine la richiesta è necessario indicare il codice della marca da bollo acquisita ovvero il numero riportato al di sopra il codice a barre.