Nel settore del turismo sono in forte ascesa i bed & breakfast, soluzioni alternative più economiche rispetto agli alberghi ed agli hotel di lusso. Si tratta di una soluzione “win-win” in cui ci guadagnano tutti: i proprietari che devono affrontare costi più sostenibili ed i clienti che possono accedere a soluzioni di pernottamento più convenienti in un clima familiare.
Allora conviene aprire un b&b? Dipende da una serie di fattori. In realtà per rispondere a questa domanda è necessario porsene altre: quali sono gli investimenti da fare? È possibile accedere a finanziamenti? Quanto tempo bisogna dedicare all’attività? Analizziamo tutti questi aspetti nei seguenti paragrafi per scoprire se aprire un b&b è un’attività conveniente.
Hai già una struttura per aprire un b&b?
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Se hai una casa molto grande oppure una seconda casa, sicuramente parti con una marcia in più. In tal caso non devi affrontare spese relative all’affitto oppure al mutuo per acquistare una struttura, da adibire a residenza turistica.
Molte famiglie, che hanno una casa piuttosto grande, decidono di aprire le loro porte ai turisti per arrotondare lo stipendio. Non sono rari i casi in cui i proprietari vivono proprio all’interno della struttura. In alternativa puoi trasformare una seconda casa in b&b, magari nei periodi di vacanza.
Quali sono i costi di gestione di un b&b?
Supponendo che hai già un edificio di proprietà, i costi di apertura che comprendono i lavori architettonici e di ristrutturazione e l’acquisto di arredo per l’interno e l’esterno oscillano tra i 10.000 ed i 30.000 euro.
Devi poi tener conto dei costi di gestione, comprensivi di una rete wi-fi, acquisto delle vivande per la prima colazione, pulizia delle stanze, manutenzione, utenze ecc.
Tieni presente che devi rispettare alcuni requisiti, cioè l’apertura continuativa che va da un minimo di 45 giorni fino ad un massimo di 270 giorni nell’arco di un anno. I costi possono variare considerevolmente a seconda delle tempistiche. Bisogna poi considerare i costi di pubblicità ed i canali più gettonati sono ovviamente quelli online. Fai però attenzione alla normativa regionale della tua area geografica, poiché in alcuni casi la sola presenza di un sito web impone l’apertura di una partita IVA.
L’iter burocratico per aprire un b&b
Innanzitutto devi verificare la legge regionale in materia di b&b, che varia da regione a regione. Successivamente devi fare richiesta della SCIA e dotarti di alcuni documenti, come planimetria dello stabile, contratto di proprietà o di affitto ed eventuali polizze assicurative. Alcuni Comuni per la gestione della SCIA possono richiedere fino a 150 euro.
Da un punto di vista normativo i b&b devono rispondere a diversi requisiti, 3 in particolare sono imprescindibili: numero di camere ridotto (che variano da 3 a 6 a seconda delle Regioni); contesto familiare che vive abitualmente nell’abitazione dove sorge il b&b; possibilità di entrare facilmente in contatto con la realtà del luogo dove si vive.
Bed & breakfast familiare o professionale?
I b&b si suddividono in 2 categorie principali: familiare e professionale.
Un b&b familiare è inteso come attività occasionale, quindi non deve rappresentare la principale fonte di guadagno del proprietario. Inoltre gli unici servizi ammessi sono la colazione e la pulizia della camera, che devono essere eseguiti dal titolare stesso o da membri della sua famiglia.
Un b&b professionale invece è un’attività che si svolge in maniera continuativa nel corso dell’anno, può fornire servizi aggiuntivi (attrezzature sportive, noleggio di auto e biciclette, biglietti per altre attività ecc.) e deve rappresentare la principale fonte di guadagno per il proprietario.
Le differenze tra le due tipologie sono significative, poiché prevedono diversi sistemi di tassazione e adempimenti da rispettare.
I titolari di b&b occasionali non devono essere iscritti ad alcuna Camera di Commercio, né essere dotati di partita IVA. I titolari di b&b professionali devono invece avere una partita IVA, essere iscritti alla Camera di Commercio ed adempiere ad una serie di obblighi fiscali. I costi chiaramente tendono a lievitare, in compenso queste strutture possono accedere più facilmente alle agevolazioni fiscali.
Quanto si guadagna con un bed & breakfast?
Ritorniamo alla domanda iniziale: conviene aprire un b&b? Tradotto in soldoni: quanto si guadagna con un b&b? Per un’attività occasionale i guadagni netti, quindi già detassati, si aggirano sui 20.000-30.000 euro circa all’anno. Per un’attività professionale i guadagni possono essere molto più alti.
Naturalmente devi considerare una serie di aspetti. Innanzitutto è opportuno aprire l’attività in una zona turistica, dove però la concorrenza non sia molto alta. Devi valutare anche il tempo che puoi dedicare all’attività, che ti consente di ottenere qualche guadagno extra. Molto dipende dalla passione che ci metti e dalla capacità di pianificare la tua attività.
Se non hai molti fondi da investire ma vuoi comunque lanciarti in quest’avventura, ti consiglio di partire con un b&b occasionale in modo da limitare i costi. Se le cose dovessero andar bene, puoi sempre trasformare il b&b da occasionale e professionale.